Questo esercizio ha qualche anno ma è ancora attualissimo.
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Esercizio: la prossima volta che noti un comportamento con cui non sei d’accordo fermati qualche secondo e chiediti:
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“Che tipo di bisogno sta cercando di soddisfare quella persona facendo X?†E cerca per qualche minuto di pensare davvero a quel bisogno stava sotto quel comportamento.
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Non è facile coglierci nel momento del giudizio, se mediti lo sai bene, ma bastano poche volte per iniziare a usare meglio il nostro cervello ðŸ§
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Quando noti “il giudizio negativo†e superficiale (che tutti tendiamo a dare come prima risposta) notalo, fermati e pensa al “bisognoâ€.
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Questo è un esercizio semplice e potentissimo... fallo con gentilezza 😉
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Tutto ciò ti costringe a: dare più ascolto al prossimo che a te stesso, imparare a restare nel presente, scoprire che dietro la semplicità dei nostri giudizi c’è sempre una complessità nascosta.
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Se fai il mio lavoro o vorresti farlo, questa è la base di tutto
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Tutti abbiamo bisogno di attenzioni, anche chi magari in questo momento sta pensando: “io no, sto benissimo da soloâ€, siamo animali sociali!
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Purtroppo la tendenza a voler ricevere attenzioni può essere perturbata dalla nostra storia personale: possiamo sentirne il costante bisogno o al contrario non averne per nulla “vogliaâ€.
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La pratica della meditazione è una vera e propria forma di “auto-amoreâ€, comprovata non solo da millenni di storia ma anche dalle ricerche sull’attaccamento citate spesso da Daniel Siegel.
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Spesso crediamo che per vivere serenamente sia necessario non avere pensieri (essere spensierati) o avere più pensieri “positivi che negativiâ€.
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In realtà per vivere serenamente dobbiamo essere capaci di accogliere qualsiasi tipo di pensiero, il problema non è la qualità o la quantità dei pensieri ma la nostra relazione con essi.
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Pensaci: quando sei davvero sereno se ti passa per la testa qualcosa di “negativo†ciò che cambia non è il contenuto di ciò che pensi ma la tua relazione con quel pensiero.
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Se sei sereno quel pensiero ti passerà davanti come molti altri pensieri che fai e a cui non dai troppo peso. Al contrario se sei in tensione qualsiasi pensiero potrebbe diventare un macigno.
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Non è il contenuto di pensieri ma il modo con il quale ti relazione a essi.
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Penso che questo sia uno degli esercizi più antichi in assoluto per quanto possa sembrare “nuovo†o moderno. Se ci pensi è una sorta di “nodo al fazzolettoâ€.
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Solo che implica la nostra amata consapevolezza e in questo senso viene fuori sempre dall’ultra citato Thich Nhat Hanh.
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Anni fa lo facevo fare anche con le chiavi di casa, ma è uno sbattimento ricordare tutte le cose, infatti la cosa più complessa è il collegamento, per questo è utile usare un oggetto strano!
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Qualcosa che solitamente non porti in tasca, qualcosa che se ci entri in contatto pensi: “ma che roba è sta cosa?†e lì fai scattare l’associazione: “ok, ora faccio qualche respiro consapevoleâ€.
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Oppure potresti usarlo per altro, ad esempio sai che ogni volta che sei in una certa situazione contrattuale parli troppo velocemente? Allora prova a portare quel sassolino in tasca per qualche giorno (prima dell’incontro) e ogni volta che lo tocchi rallenta il tuo eloquio.
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Insomma è davvero un
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Le metafore hanno un potente effetto sul nostro cervello soprattutto quando sono “isomorfiche†al problema. Isomorfico significa che hanno una “forma simileâ€, riesce in questo modo ad entrare nell’esperienza di molti, anche se l’esperienza è soggettiva.
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Questa metafora che alcuni di voi avranno riconosciuto ci dice una cosa molto semplice: che se vogliamo migliorare dobbiamo affrontare le nostre emozioni sfidanti anche quando ci sembra che esse ci limitino parecchio, continuando a camminare.
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In adagio che a molti potrà sembrare come strano ma mettendolo in pratica diventa subito chiaro a tutti: non puoi controllare cosa ti salta in mente (emozioni, pensieri, ecc.) ma puoi sempre gestire i tuoi comportamenti.
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Non puoi scegliere di sentirti in ansia o di provare paura, ma puoi sempre decidere di fare quell’azione nonostante ansia e paura… questo è davvero trasformativo. Non il cercare di annullare le emozioni per agire, ma agire per crescere.
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Se vuoi mettere in
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I maestri che incontriamo sulle nostre strade dovrebbero aumentare i nostri “gradi di libertà †e non “chiuderliâ€.
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Quando un “maestro†ti chiude in un vortice di dipendenze non sta più svolgendo il proprio ruolo ma ti sta arruolando nella sua setta.
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Detto con una vecchia metafora: il vero maestro non ti sfama dati un pesce ma ti insegna a pescare.
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Il terapeuta dovrebbe fare altrettanto, riuscire ad infondere nel paziente la fiducia sul fatto di potercela fare da solo ad affrontare la propria vita, diventando via via sempre meno utile.
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Dandogli gli strumenti, le strategie e le esperienze necessarie affinché desideri “pescare da soloâ€.
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Una delle cose più difficili per il nostro cervello 🧠è “tollerare l’ambiguità â€.
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Quando guardi uno “stimolo ambiguo†come una nuvola â˜ï¸ dopo poco il tuo cervello ci trova una forma, una regolarità , un senso.
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Più le situazioni sono ambigue e più il cervello fatica, lui DEVE trovare una spiegazione e nel farlo diventa vittima dei suoi oltre 300 Bias.
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Siamo in uno dei periodi più ambigui della storia, il tuo cervello cercherà 1000 spiegazioni al secondo e nel farlo ti illuderà di averci capito qualcosa.
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Lascialo fare, lui ha bisogno di farlo ma mi raccomando: non gli credere, o meglio lasciagli il beneficio del dubbio. Più sarai bravo a fare questa cosa e più sarà semplice gestire tutta questa confusione
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Indovina quale potrebbe essere uno strumento per gestire la confusione? 🧘â€â™‚ï¸ðŸ˜‰
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Metto subito le mani avanti per dirti che non è vero che con sole 4 ore puoi laurearti in qualsiasi cosa e con il massimo dei voti.
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Ma è vero che se ti impegni seriamente, se ti dai delle regole ben precise, faciliti tantissimo la possibilità che accada.
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E’ vero che sono sempre stato un pessimo studente ma ciò che voglio raccontarti con questa piccola storia NON è quanto sono stato bravo ma cosa ho capito per aiutare chi come me magari non si sente “bravoâ€.
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Magari per anni ti hanno detto che sei una schifezza ma da poco hai capito di amare la storia? Vorresti fare l’università ma pensi di non esserne capace? Se ti piace davvero e ti impegni scommetto che puoi riuscirci.
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E’ questo il vero messaggio di queste 4 ore, che detto tra noi sono davvero state il mio punto di riferimento insieme ad altre cosine che mi piacerebbe condividere con te.
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Non voglio dare alcun metodo di studio, ci sono già fin troppe informazioni là fuori, ma semplicemente raccontarti la mia
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L’esercizio più noto per la gratitudine è scrivere ogni giorno 3 piccole cose per le quali ti senti davvero grato e descrivere anche il “perché†ti rendono così grato.
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E’ un esercizio molto semplice che deriva dagli studi in psicologia positiva ma che di certo affonda le sue radici nelle tradizioni più antiche.
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Le pratiche di meditazione usano da sempre forme di gratitudine e addestrano alla parsimonia e alla vita frugale. Cose che non sono molto di moda in questi tempi.
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Certo è vero la società ci spinge a volere sempre di più in modo smisurato, facendoci credere che la felicità derivi dal continuo produrre qualcosa.
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La saggezza orientale (antica, perché quella moderna è simile alla nostra) è invece orientata al cercare di essere consapevoli e grati per ogni cosa che ci accada.
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Uno stato che può sembrare stupidamente ingenuo ma che invece nasconde un potere enorme.
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Diventare più consapevole e grato NON spegnerà il tuo desiderio vero ciò che vuoi ragg
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Questa frase la trovi nel libro “12 regole†di jordan.b.peterson (pagina 200)
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Peterson è “junghiano†e non si fatica a vederlo proprio da questa frase che richiama “il concetto di ombraâ€, quelle parti di noi che non riusciamo a vedere e su cui dovremmo “puntare la luceâ€.
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Il concetto di Peterson lo richiama ma è leggermente diverso, tu cosa ne pensi? Devi mostrarti davvero agli altri per rivelarti a te stesso? 👇
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1601 20
La nostra realtà è composta soprattutto da narrazioni. E’ grazie alle narrazioni sociali di religioni, villaggio, paese, città e società … che siamo riusciti ad organizzarci in agglomerati sempre più grandi e complessi.
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Harari ne parla molto bene nel suo capolavoro “Sapiens†e da quando esiste Psinel abbiamo sempre messo in primo piano il potere della lettura, non solo per la creazione di una cultura personale ma come “esercizio per la menteâ€.
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Leggere è un potente esercizio mentale, molto più impegnativo del guardare video o ascoltare audio. Apparentemente altri mezzi come “audio e video†possono trasmettere più cose ed arricchire l’esperienza ma la lettura è qualcosa di unicamente mentale.
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Sei tu con il tuo libro, il narratore non è l’autore che hai in mano ma è la tua mente… che si fonde con la mente del narratore e dello scrittore. Leggere ti consente di entrare letteralmente nella mente degli autori, gli sei molto molto più vicino che con alt
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Quando meditiamo sentiamo ciò che c’è e non ciò che vorremmo ci fosse, in altre parole cerchiamo di osservare la realtà dei fenomeni sensibili che sorgono e tramontano nella nostra coscienza.
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Tale osservazione di qualsiasi cosa passi per la mente, bella o brutta, è uno dei modi più potenti per entrare in contatto con la realtà .
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Al punto tale che i famosi studi di Richard Davidson sull’inversione del funzionamento della corteccia pre-frontale dopo 8 settimane di mindfulness, si riferiscono proprio alla capacità di affrontare la realtà invece che scappare. (Oltre agli altri benefici ben noti di questo studio sulla regolazione delle emozioni).
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In parte questa è una delle componenti dell’episodio 380 del Podcast "La meditazione mindfulness ci rende più egoisti? Uno studio sembra dimostralo…"
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Esistono molte forme di meditazione, alcune mirano a portarci lontani dalla realtà ma non quella che facciamo qui su Psinel. Questo non significa che sia migliore di altre,
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Tu hai un profilo social? Sicuramente, altrimenti non potresti leggere questo post 😂 però non è detto che tu abbia l’abitudine di pubblicarci sopra del contenuto, di qualsiasi genere esso sia.
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Se lo fai sicuramente ti sarai imbattuto in qualche hater o “odiatoreâ€, qualcuno che senza neanche leggere o guardare il tuo contenuto ha “sputato sentenzeâ€. Se non è mai successo o sei bravissimissimo nel creare i contenuti o non hai abbastanza seguito.
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Ma non appena il seguito aumenta, diciamo dopo i primi 1000, 2000 followers ecco le cose cambiano e di tanto in tanto ti capiterà l’hater.
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Quando succede sfrutta l’occasione per imparare a gestire le tue emozioni, non rispondere subito, aspetta un attimo che la cosa si digerisca, goditi per qualche istante la possibilità di affrontare del materiale “scottante†in modo relativamente sicuro.
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Si, perché quelle stesse osservazioni fatte dal vivo potrebbero avere un effetto simile se non peggiore. Io mi sto ancora al
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Spero sia ovvio che quando scrivo “non scontati†intendo “per me non sono scontati†magari per chi è già un praticante avanzato lo sono.
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Ma di solito i praticanti avanzati non hanno bisogno di ricevere consigli sulla costanza, perché se sono tali (avanzati) significa che sono già costanti.
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Detto questo sono convinto che molte persone pratichino con le migliori intenzioni ma a volte queste non bastano.
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Se pensi che meditare ti farà sentire calmo e rilassato, ecco che vai incontro a una brutta sorpresa. Sarebbe come pensare che mettersi a correre 10 km senza allenamento sia “facile e rilassanteâ€.
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Poi ci sono i classici, quelli che ti ricordano che la pratica della meditazione è rivolta alla consapevolezza del presente. Non è un tentativo di restare nel presente ma è un cercare di notare tutto ciò che c’è qui e ora… e se sei distratto anche quella è la cosa che c’è in quel momento.
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E se hai un minimo di dimestichezza sai che l’obiettivo non è que
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Potrà forse sembrare strano a qualcuno ma noi tendiamo sempre ad identificarci con qualcosa che pensiamo, lo facciamo per motivi di astrazione mentale, lascia che mi spieghi meglio:
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Pensare di essere un italiano è più facile del suo dettaglio, essere una persona che vive in Italia, in un regione del Nord da tot anni ecc. Dire “sono italiano†è più semplice.
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Per tale motivo noi creiamo categorie astratte di continuo, il problema è quando tali etichette diventano negative e possono diventare “iatrogeneâ€, cioè danneggiare la nostra salute in modo nascosto.
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Per questo devi stare attento ad evitare di vederti come “rabbioso†o “pauroso†ed iniziare invece a parlare di “rabbia e paura†come cosa passeggere che non ti identificano.
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Tu sei il luogo dove emergono e sorgono queste etichette, non sei l’etichetta! Il che dovrebbe forse richiamare qualcosa nella tua mente… vediamo cosa.
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Temi di perdere il controllo? Tranquillo, in realtà nessuno ha davvero il pieno controllo di se stesso.
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Se tendi all’ansia queste parole di certo non ti faranno piacere ma la verità è che la maggior parte delle cose che ci tengono in vita le facciamo senza bisogno di porvi alcun tipo di controllo.
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Ovviamente non mi riferisco al fatto di non fare controlli medici e di fregarsene delle cose che facciamo, ma al fatto di cercare di controllare noi stessi a livello “psicologico†o “psicofisiologicoâ€.
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Il modo migliore per fare pace con il controllarci e controllare è proprio quello di perdere volontariamente il controllo.
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Il che significa il classico: “ma si lasciati andareâ€... che è di solito una sorta di prescrizione paradossale che ci porta a fare l’esatto opposto.
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Invece di “lasciarti andare†inizia a fidarti, a notare tutte le cose che stai facendo proprio in questo momento senza dover controllare nulla.
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Hai idea di quante cose stai facendo in questo
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Secondo la ricerca per il 50% del tempo della nostra attività diurna siamo persi tra i nostri pensieri, cioè non siamo presenti.
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Non sempre è un male, il cervello ha bisogno di riposo, ma nella nostra società super zeppa di informazioni rischiamo di perderci la cosa più importante… la vita!
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Ciò che vivi in questo preciso istante è unico, magico e sempre nuovo… ogni istante sembra uguale all’altro ma se lo osservi con attenzione, meditando, scopri che è sempre diverso 🧘ðŸ»â€â™‚ï¸
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Se cerchi “sguardo psinel†trovi una valanga di puntate del podcast dedicate a come utilizzare gli occhi per comunicare e gestire le relazioni. Perché lo sguardo è una delle cose più complesse da gestire in assoluto!
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Quando metti in pratica questo semplice esercizio ricordati di restare aperto e presente, perché lo scopo non è quello di diventare super mega forte e coraggioso (magari anche quello) ma è di comprendere come tu gestisci gli sguardi delle persone che ti circondano.
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Ripeto: per ogni puntata dedicata all’uso dello sguardo ho cercato di inserire i migliori consigli tratti dalla ricerca.
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Provali e fammi sapere!
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Lo so, non è per nulla confortante sapere che se smettiamo di fare una certa cosa questa cosa si deteriora, senza contare che il tempo tende a deteriorare qualsiasi cosa.
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Tuttavia questo stesso principio vale anche al contrario, è il monito della fisiologia dai suoi albori: se non lo usi lo perdi, se lo usi si potenzia.
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Se ti suona familiare è perché hai dimestichezza con quel meraviglioso principio che chiamiamo: neuroplasticità .
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Per quanto mi piaccia pensare che possa esistere equilibrio tra le forze, un lasciar scorrere taoista, una sorta di energia che benevola che si prende cura del mio destino, dall’altro lato devo ammettere che ciò che non esercito lo perdo.
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Parafrasando “Facci Casoâ€: ciò su cui non portiamo attenzione, intesa non solo come facoltà cognitiva ma come vera e propria “curaâ€, si deteriora… per fortuna succede anche il contrario.
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Ora so che solo una piccola parte delle persone leggerà anche questa parte del post, che dirti, sono abituat
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Questa mi è uscita “un po’ così cosìâ€, stavo pensando al concetto di “sicurezzaâ€, al fatto che la gente desideri così tanto sentirsi “sicuraâ€. No, non intendo la sacrosanta sicurezza sul lavoro, ma quella che si cerca di ottenere attraverso corsi e libri di crescita personale.
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Ecco quel tipo di “sicurezza†lì non esiste… la vera spinta a migliorare nasce proprio dal fatto di affrontare le cose nonostante l’insicurezza.
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Suona un po’ come la definizione di coraggio: “affrontare le cose nonostante la paura†o nonostante l’insicurezza.
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Lo so… è sempre la stessa storia ma è una delle storie più importanti di tutte ... repetita iuvant 😉
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Molto spesso mi chiedete come si possa “aiutare una persona che soffreâ€, non mi chiedete per fortuna di “tirargli su il morale†ma come essere d’aiuto.
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La cosa più importante da fare quando non si hanno gli strumenti della psicologia e della psicoterapia è quello di ascoltare. Cosa che in realtà è uno strumento dei mestieri descritti perché non è per niente facile farlo.
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Dare la nostra attenzione quando siamo interessati è facilissimo, farlo quando il discorso non ci interessa o non ci piace è molto difficile.
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Se hai letto o stai leggendo “Facci Caso†sai che questo è uno dei modi descritti per utilizzare la tua risorsa più preziosa: l’attenzione. Ma non è l’unico motivo!
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Hai mai sentito dire che con le “migliori intenzioni si fanno i peggiori danni� Ecco questo detto calza a pennello con l’aiuto psicologico.
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Dire ad una persona cose ingenue del tipo: “non pensarciâ€, “vedrai che passaâ€, “pensaci dopo adesso c’è il film†o “
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Il pericolo più grande sia che si faccia esperienza diretta e sia che vi sia una buona preparazione teorica, è sempre lo stesso: credere di aver capito tutto!
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Più studi e più pratichi e più ti rendi conto di non sapere, questo non significa che se studi e pratichi peggiori ma significa che diventi maggiormente consapevole della complessità di ciò che ti circonda.
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Studiare psicologia, ipotesi, teorie ed evidenze che altri hanno già affrontato e riesci a fare un confronto su come “tu vedi il mondoâ€, è un modo meraviglioso di capire meglio se stessi e gli altri.
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Il pericolo è sempre presente, è quello già citato: “sai ho visto che hai detto quella parola, secondo ciò che ho studiato sei una persona repressa bla bla blaâ€. Ecco NON è questo ciò che intendo.
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Perché più approfondisci più la tua mente si dovrebbe ESPANDERE e non chiudere in certezze fittizie. La scienza stessa funziona in questo modo, aprendosi alla confutazione costante e gli scienziati devon
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Questo è un tema che mi sta particolarmente a cuore, quello che negli ultimi anni viene definito come: “consistenzaâ€.
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Se ci pensi bene la vera abilità di una persona non si vede in una “singola performance†ma per quanto tempo riesce a portare avanti una certa prestazione.
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Tutti sono capaci di iscriversi in palestra ma non sono molti quelli che reggono. Questa cosa vale praticamente per ogni attività umana, da quelle più tecniche alle relazioni umane.
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Tutti sappiamo amare quando siamo nella “luna di mieleâ€, la cosa difficile è portare avanti la relazione. Tutti siamo bravi nei primi mesi di un nuovo lavoro, spinti dalla novità , sono in pochi però a portare avanti le cose per bene.
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Insomma è ancora la storiella del “peso del bicchiere d’acquaâ€: il peso del bicchiere non dipende dal suo reale contenuto ma da quanto tempo riesci a tenerlo in mano.
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Il che non significa continuare stupidamente a fare cose che non funzionano ma nel nostro mondo, dove siamo
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Questa è la sfida di una vita! Per questo negli ultimi tempi vaneggio con questa “crescita relazionaleâ€.
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Per diventare davvero forti dobbiamo essere in grado di gestire le relazioni difficili. Questo non significa andare a cercare di risolvere tutti i conflitti, affrontare tutte le persone ecc.
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Ma significa che ogni volta che sei di fronte a una relazione difficile sei anche davanti a un’occasione per affrontare le cose e conoscerti meglio.
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Gli altri sono specchi 😉
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Tutto questo non significa restare accanto a persone “tossiche†che per un motivo o per l’altro ci maltrattano o ci sfruttano, anche quelle bisogna imparare a gestire ma a volte in modo definitivo.
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Non sto dicendo che sia bene auto torturarsi stando accanto a persone per noi “difficili†ma che molte volte, anzi molto spesso, ciò che non ci piace nell’altro ha qualcosa da insegnarci.
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Creare delle buone abitudini è la chiave per riuscire a gestire al meglio la nostra motivazione, in qualsiasi campo sia necessaria.
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Non significa cercare di diventare “automatici†ma al contrario diventare consapevoli del fatto che sono le abitudini che coltiviamo a dare una direzione alle nostre vite.
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Poi è evidente che le abitudini entrino a far parte delle nostre competenze implicite, automatiche, ed è per questo che dovremmo cercare di esserne consapevoli.
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Se vuoi imparare a costruire delle abitudini efficaci leggi “Fattore 1%†di luca.mazzucchelli trovi il link nella sua biografia.
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Tu hai letto il libro di Luca? Sai distinguere i segnali “caldi da quelli freddi†👇😉
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Ecco un interessante psico-esercizio che risale a qualche tempo fa, tu l’avevi già provato?
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Possiamo pensare a teorie molto complesse legate alla proiezione di parti che non accettiamo in noi stessi: la trave nell’occhio di Gesù, la proiezione di Freud e l’ombra di Jung.
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Ma anche semplicemente ricordarci che ciò che ci infastidisce urta qualcosa dentro di noi, la nostra cara “responsabilità emotivaâ€, il fatto che siamo noi molto spesso che ci “infastidiamo†e non sono gli altri a darci fastidio.
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Come al solito non è sempre e solo vero! Tuttavia iniziare a vedere il mondo da questo punto di vista, quello della responsabilità personale ed emotiva, è un modo per migliorarci.
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Questo esercizio espande e affina la tua consapevolezza, solo se lo fai! Solo se ti metti onestamente a cercare 5 cose che non sopporti e provi a notare quando anche tu ti sei comportato in quel modo.
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Ricorda di essere gentile e accogliente, evita di usarlo come se fosse una sorta di â€
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Se hai ascoltato l’episodio 318 del podcast di PsiNel sai perchè continuo a presentarti questa frase di Shams Trabizi… un mistico e filosofo persiano maestro del più noto Rumi.
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Lo so “sa un po’ di magico e di legge dell’attrazioneâ€, era un mistico e non dovrebbe stupire. Mi piace pensare che sia una forma poetica per definire quanto sia più importante fermarsi e fare le cose con consapevolezza invece che anelare al risultato finale.
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Da indicazioni sul fatto che “corro dietro a ciò che PENSO di volereâ€, cioè non a ciò che desidero davvero ma a ciò che penso di desiderare. E quanto questo possa portare a stress e ansia.
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Questa frase è meravigliosamente pericolosa: convincerti di poter affrontare qualsiasi cosa non significa che se schiocchi le dita le cose migliorano, risolvi i problemi e guadagni un sacco di soldi.
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Ma significa essere disposti ad accogliere qualsiasi cosa siamo chiamati ad affrontare nella nostra vita, non è qualcosa che “pensi e succede†è qualcosa che fai quando succede.
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La vita è una continua sequela di eventi meravigliosi e terribili, sperare che tutto vada bene in modo psicomagico conduce a delusioni e fasciarsi la testa prima di eventuali eventi negativi è altrettanto limitante.
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Allenati ad accogliere gli eventi negativi senza anticiparli e a progettare il tuo futuro concentrandoti sul processo e non sui risultati. Tutto questo va educato giorno dopo giorno, fallimento dopo fallimento, successo dopo successo. -
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No tranquillo, quando dico di cambiare “parola†non intendo che tu debba monitorare il tuo dialogo interno per capire se ti dici “sono in ansia†o “sono eccitatoâ€.
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Se mi segui sai che cercare di modificare ciò che ci passa per la testa è pericoloso perché conduce ad una sorta di tentativo di controllarsi.
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Ciò che intendo invece è provarci quando ce ne accorgiamo, soprattutto se ti accorgi di avere come abitudine la parola “ansia†spesso tra ciò che dici.
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Evita di punirti quando ti accorgi di usare quella parola e cambiala dolcemente, senza cercare di controllarti e senza cercare di capire per filo e per segno cosa ti scorre dentro.
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Di base è eccitazione, è energia, è attivazione… prima di essere insicurezza e timore di non fare bene le cose.
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Lo so sono ormai un “disco rotto†con sta storia di amare i processi e non i risultati ma se ci pensi bene è realmente l’essenza di qualsiasi cosa tu faccia.
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Il che non significa che tu poi non possa apprezzare anche i risultati di ciò che fai, anzi è ovvio che ciò che raggiungi si trasforma in un incentivo per gli obiettivi successivi, creando così un circolo virtuoso motivante e autoefficace.
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Tuttavia la gente si dimentica che ciò che resta davvero non è il risultato ma è la strada che abbiamo percorso per raggiungerlo. Il risultato è spesso effimero, non solo nella sua essenza ma nel suo insegnamento.
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Ok potresti dirmi che come risultato hai guardagnato 1 milione di euro, di certo non è effimero ma sarà la strada che ti ha condotto a quel denaro ad essere il vero tesoro. Per questo chi vince alla lotteria in breve torna al livello economico precedente.
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Ci sono una marea di studi su persone che hanno vinto alla lotteria e poi sono tornate a livello economico
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Questa “legge†ha vari nomi: inversione, contrario o dubbio. Sono tutti termini che nascono da due geni del nostro recente passato: lo scrittore e filosofo Aldous Huxley e il filosofo Alan Watts.
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E’ qualcosa di cui abbiamo discusso molti anni fa parlando della teoria del Goal Setting della Gabrielle Oettingen (il Bipensiero o Woop) e che rientra perfettamente nella nostra concezione di “realizzazione personaleâ€.
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Vedi per anni ho dovuto fronteggiare orde di invasati del “pensiero positivoâ€, gente che crede che più pensi positivo e visualizzi più ti capitano cose buone ecc. Fino a quando ho trovato la chiave per spiegarlo, la nostra cara consapevolezza.
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Una delle cause della sofferenza umana è proprio l’incapacità di accettare che la vita ha sempre una dose di sofferenza. Queste ovviamente sono pensieri antichi, lo dicevano già gli stoici, lo diceva il Buddha, insomma lo dicevano in molti.
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Ma noi occidentali gasati dalla “forza di volontà e dalla motivazio
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Ecco l’ennesimo esperimento che prova la famosa “cognizione incarnataâ€, cioè il fatto che le nostra reazione psico-fisica è direttamente legata al nostro sistema di credenze.
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Uno dei più interessanti da questo punto di vista è quello degli inservienti degli Hotel di Alia Crum. La quale ha preso delle inservienti di diversi alberghi ed ha insegnato ad una parte di esse a riconoscere quante calorie consumavano in base ai servizi effettuati.
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Tot calorie per rifare il letto, Tot calorie per una rampa di scale ecc. Ad un altro gruppo è stata invece fatta una formazione generica sull’esercizio fisico. Queste tabelle con sforzo e calorie sono rimaste appese negli spogliatoi per i successivi 3 mesi.
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Il gruppo sperimentale, quello che aveva le tabelle, è dimagrito significativamente di più rispetto agli altri gruppi (di controllo). La semplice conoscenza e consapevolezza degli effetti dei proprio gesti sull’aumento del consumo calorico li ha fatti dimagrire di più.
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Un
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Queste riflessioni sono del 2018, nella loro prima pubblicazione hanno alzato un mini polverone ma solo tra alcune persone convinte ancora che “un tempo si stesse meglioâ€.
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Quello che nella puntata 272 abbiamo definito “il mito dell’età dell’oroâ€. Avrei voluto postarlo nuovamente l’anno scorso solo che gli eventi non mi sembravano molto adeguati, così l’ho tenuto “in frigo per un po’â€.
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Spero sia chiaro che questo messaggio non significa che stiamo meglio oggi, nel bel mezzo della prima pandemia del nostro tempo moderno, ma significa che abbiamo moltissime convinzioni erronee sul progresso.
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Convinzioni che se fossero state migliori qualche decennio fa, probabilmente ci avrebbero fatto investire di più nella ricerca, nella scienza e di conseguenza negli ospedali.
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Invece, nonostante sia evidente dal punto di vista dei dati che le cose vadano meglio per la maggior parte della popolazione mondiale, ci sono ancora molte persone che fanno fatica a crederci.
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O
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Quando rispondo in questo modo alcune persone storcono il naso.
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Sono convinte che sia un modo per dire: “accontentati di ciò che hai†o peggio “resta al tuo posto e non rompere le scatole che il mondo funziona bene anche senza il tuo contributoâ€.
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Non è questo che intendo!
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Il nostro mondo, cioè la società che ci circonda è fatta di persone che collaborano tra di loro. Senza tale collaborazione non saremmo arrivati dove siamo oggi, in senso positivo intendo!
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Se tutti facessimo i calciatori, gli ingegneri, gli psicologi o i medici, avremmo dei grossi problemi. Questo lo abbiamo capito spontaneamente quando abbiamo iniziato a strutturarci in gruppi sempre più grandi.
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Il fatto che oggi si possano fare moltissime cose, soprattutto grazie alla tecnologia, non significa che tutti possano e debbano fare tutto. Si, sei milioni di volte più indipendente dei tuoi antenati ma se vuoi migliorare il mondo devi contribuire.
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Contribuire al meglio delle tue possibilità , quest
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Se mi segui da tanto lo sai, questo è uno dei miei temi preferiti che anni fa ho battezzato “l’ora di psicologiaâ€. (Episodio 204 del podcast)
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Perché sono convinto che la psicologia sia ormai diventata un campo di studi così vasto e solido da essere pronta per far parte di quella che un tempo veniva definita “cultura generaleâ€, per poter leggere il mondo.
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Non sto parlando di quella “storia della psicologia†che molti hanno fatto a scuola, ma mi riferisco alla enorme mole di studi sperimentali sulla memoria, la percezione, l’attenzione, la comunicazione, ecc. ecc.
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E’ incredibile che pubblicitari e venditori conoscano ogni leva psicologica per infinocchiarci mentre la maggior parte della gente ne è all’oscuro.
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In realtà tutta la conoscenza ci libera ma quella psicologica è una conoscenza particolare, è una meta-conoscenza, qualcosa che sta sopra le classiche conoscenze, è conoscere come “funziona la baraccaâ€.
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Non significa che sia più importante
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Noi siamo animali in ricerca di senso, non possiamo fare a meno di dare un senso e di cercarlo costantemente. Non lo facciamo perché siamo “filosofi innati†lo facciamo per sopravvivere.
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Solo attraverso il riconoscimento di schemi e ricorrenze possiamo agire in questo mondo con un senso di padronanza sufficiente. Questa ricerca per tanto non ha mai fine, per quanto sia necessaria.
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Perdersi nei meandri del dare un senso non tanto a ciò che stiamo facendo ma a ciò che faremo nel futuro (quale sarà il mio vero senso, il mio vero scopo) è spesso controproducente.
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Il modo migliore per dare senso è vivere il momento presente, cercare di trarre da questo ciò che per noi è importante (i nostri valori) e tenerli con noi.
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Come forse hai intuito non è una cosa semplice, nel momento in cui ti arrendi al fatto che il senso emerge e cambia di volta in volta, ecco che il “senso†che stavi cercando inizia ad emergere.
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E’ qualcosa che si prova quando si lavora con gli strum
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Questo post dell’anno scorso ci ricorda che il posto migliore dove stare è “con noiâ€, in “nostra compagniaâ€... la meditazione ci aiuta a rendere “questa nostra presenza†calda e accogliente.
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Io sono un amante della tecnologia, lo schermo non fa così male come dicono in molti, ma come ogni cosa se la utilizziamo troppo e senza consapevolezza può nuocere parecchio.
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Riportare periodicamente attenzione al nostro corpo fa un sacco di cose benefiche per noi: aumenta la coerenza cerebrale (ep. 313), ti riporta al momento presente, ti aiuta a non farti trascinare via dai contenuti mentali e molto molto altro.
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Basta ricordare di farlo, e questo piccolo post è solo una sorta di promemoria virtuale. Un po’ di puro cibo per la nostra mente che fa sempre bene.
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Ripetita iuvant e soprattutto “ripetita ricorda†e ci aiuta a fare la cosa più difficile e millenaria: ricodarci di noi (sati).
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Questa è una delle cose più difficili in assoluto: evitare di identificarsi eccessivamente con i propri contenuti mentali… tu ci riesci?
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Se non hai idea di cosa significhi è quando un pensiero ti si appiccica con così tanta forza da non riuscire a lasciarlo andare. Oppure quando stai facendo qualcosa e di colpo un pensiero ti porta così lontano dal presente da farti dimenticare del compito.
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E’ qualcosa che riesci a notare particolarmente bene quando chiudi gli occhi e inizi a meditare e ti ritrovi con una valanga di pensieri da osservare e lasciar andare… Ancora e ancora.
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Quando i pensieri creano una sorta di “ecosistema†dentro di te questo può modificare notevolmente la tua percezione della vita.
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Ne parleremo presto in una puntata… Nella prossima vedremo perché spesso sono “le parole†che ci catturano e in un prossimo episodio approfondiremo questa idea di “cattivo ecosistema internoâ€.
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Non tutti gli ecosistemi sono realmente eco… Intanto ascolta
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Mentre la maggior parte degli Psinellini (le persone che mi seguono da anni) conosceranno molto bene il primo esercizio probabilmente non sono troppo familiari con il secondo.
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Il primo esercizio è il più difficile, quello che chiamiamo comunemente “presa di coscienza†e tecnicamente “meta-cognizione†(accorgerci di ciò che sta accadendo mentre accade) e a questo è dedicato la maggior parte del mio primo libro “Facci Casoâ€.
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Il secondo consiglio è subordinato al primo ma è molto più facile e consiste nel condividere i nostri sentimenti quando ci accade qualcosa di bello.
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Forse ti suonerà un po’ stupido ma è provato che condividere queste emozioni con le persone che stanno vivendo l’esperienza insieme a noi ha moltissimi effetti positivi sulla nostra mente.
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Aumenta la piacevolezza di ciò che sta accadendo, aumenta il senso di connessione con gli altri e migliora la capacità di ricordare l’esperienza arricchendola.
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Esempio: stai mangiando qualcosa di
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Quando dico che le persone “normali†non esistono, NON sto dicendo che non esista la psicopatologia e la sofferenza ad essa legata, quelle esiste eccome!
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Ma è per dirti che tutti passiamo attraverso periodi di sofferenza, momenti di instabilità , attimi di disregolazione emotiva ecc.
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Di tanto in tanto qualcuno mi chiede: “dottore mia moglie si è messa a piangere perché le ho detto che la vicina di casa sta per avere una figlia, a me non sembra una cosa normaleâ€.
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“Dottore, l’altro giorno mio figlio si è arrabbiato ed ha iniziato ad urlare come non aveva mai fatto, secondo lei è l’adolescenza o sta perdendo equilibrio mentale come suo zio Antonio?â€.
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Si sto inventando i dialoghi che hai appena letto ma posso assicurarti che la realtà è ancora peggio di così. E scommetto che anche tu, magari dopo un gesto particolare hai pensato “cavoli ma non è che sono un po’ matto?â€.
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Qualche mio collega potrebbe dire: “No guardi, i matti hanno una disconnessio
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Se hai ascoltato la puntata 383 che s’intitola: “la dittatura del pensieroâ€, sicuramente sai di cosa sto parlando.
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Ma si tratta di un tema di cui discutiamo da almeno un decennio su PSINEL e la puntata che a me sta maggiormente a cuore è ancora la 294, perché esprime molto bene questo tema.
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Il modo più semplice per capire questa faccenda è immaginare la nostra mente, cioè ciò che pensi, senti e progetti, come un simulatore. E in effetti le neuroscienze ci dicono proprio che funziona in questo modo.
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Se passa un bel ragazzo o una bella ragazza, anche se il tuo simulatore “parte all’impazzata†non significa che tu le o gli salti addosso. E non significa neanche che sei una “brutta persona†perché il simulatore ha iniziato a simulare. (Ok di questo possiamo discutere più a fondo).
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Allo stesso tempo puoi andare in un museo, guardare un’opera d’arte meravigliosa, sognare di averla nel tuo soggiorno e addirittura di rubarla. Ma questo non fa di te un ladro,
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Per me una persona davvero “intelligente†è quella che di fronte a evidenze contrarie alle proprie riesce a cambiare idea velocemente ðŸ§
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🤦ðŸ»â€â™‚ï¸ Troppo spesso cambiare idea è visto come segno di incoerenza ma come ha detto Emerson “la coerenza è lo spauracchio delle menti piccoleâ€.
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Noi esseri umani abbiamo “il vizio del cambiamentoâ€, questo non significa aderire a qualsiasi credo ma cambiare opinione di fronte alle evidenze... per quanto possa fare male.
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La verità è questa: scoprire di avere opinioni errate è terribilmente doloroso, per questo lo evitiamo.
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Smetterla di evitare quel dolore ci rende più “intelligenti†😊
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Ps. Questa abilità è forse meglio definibile come “flessibilità â€, alcune persone penseranno che non si tratti proprio di “intelligenzaâ€. Per approfondire ascolta l’episodio 399.
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Questa è la versione “evoluta†di una riflessione che ho fatto qualche tempo fa, può capitare a tutti di ritrovarsi a pensare di essere “superiori†per una qualche ragione e in un qualche contesto.
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Non è un male assoluto e può far parte dello spirito agonistico, quando c’è una gara, ma se la gara è la vita, il tuo posto di lavoro e la tua famiglia, allora la situazione può diventare pesante.
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Se abbiamo la necessità di sentirci più forti degli altri per stare bene, se tale spinta ci porta a denigrarli a mettere i bastoni tra le ruote e a buttarli già per “tirarci suâ€, allora significa che dobbiamo lavorare su noi stessi.
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Perché la vera forza è non avere il bisogno di dimostrare niente a nessuno se non a noi stessi!
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In questo noto aforisma Pascal indicava l’insieme delle due difficoltà paradossali della condizione umana: quella di diventare persone autonome e allo stesso tempo la nostra necessità di relazione.
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Sembra una cosa banale ma se ci pensi bene tutti abbiamo una tendenza in un senso o nell’altro: ci sono persone che non sanno stare da sole e persone che lo adorano.
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Allo stesso tempo quelle persone che soffrono la solitudine a tratti desidererebbero poter stare tranquilli anche in solitudine. E chi adora stare da solo vorrebbe poter sentirsi bene in relazione.
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Ma la verità è che la prima relazione che determina questo movimento paradossale è quella con noi stessi. La meditazione ha la capacità di creare una sorta di equilibrio tra queste forze.
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Chi medita e vuole stare in solitudine, praticando si rende conto dell’importanza della relazione. Chi si sente bene solo a contatto con gli altri scopre di poter stare bene anche restando a contatto con se stesso.
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Hai già sper
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Modalità del “fare†e dell’ “essere†sono l’equivalente di quello che in “Facci Caso†chiamiamo “Sè esperienziale e Sè narrativoâ€.
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Sono tutti termini tratti dalla Mindfulness e dalla ACT, entrambi indicano due modi di fare esperienza del momento presente.
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Quando ascolti una musica che ti rapisce, quando guardi un tramonto, quando assapori qualcosa di inaspettato, non stai facendo niente, non stai pensando a niente di particolare.
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Qualche attimo dopo emerge il pensiero che inizia a valutare e giudicare l’esperienza: “questo è piacevole o è spiacevole… è buono o cattivo? Potrò raccontare a qualcuno di questo musica?†ecco che arriva il “Sè narrativo†che diventa un pensiero “nel fareâ€.
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Se mediti hai visto questo fenomeno capitare di continuo, ti impegni per restare nel presente quando la tua mente non è affatto ferma e solida ma saltella di continuo, “fa continuamenteâ€.
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Quando riusciamo ad osservarla davvero, quando ci accorgiamo
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Sembra assurdo da pensare ma gli eventi piacevoli che viviamo hanno la caratteristica di essere sfuggenti per motivi evolutivi.
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Il nostro cervello è programmato per farci sopravvivere pertanto dà la massima rilevanza a tutte quelle informazioni che potrebbero consentirgli di massimizzare le probabilità di sopravvivenza.
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Sono gli eventi negativi quelli che sarebbe bene tenere a mente: è bene ricordarsi di non mangiare due volte quel cibo che ci ha fatto stare male l’altra sera; è bene ricordarci che la via di quella Città è meglio non frequentarla di sera ecc.
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Se durante una splendida vacanza qualcosa va storto cancelliamo la maggior parte dei ricordi belli per sostituirli con quello brutto. E’ più importante per il cervello ricordare il bagnino antipatico piuttosto che le belle giornate passate al sole.
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C’è un modo per massimizzare anche i momenti piacevoli e non è il cercare di averne il più possibile, cercare di caricarli di aspettativa, cercare di programmar
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A volte capita: pensi che qualcuno non ti valuti come dovrebbe e allora cerchi di “farti valere†ai suoi occhi. Non è sempre un male ma se ci pensi bene è una reazione al fatto di credere di non valere abbastanza!
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Se lo fai davanti al tuo capo per dimostrargli che sei capace di fare quella cosa, non è un male, anche se lo fai per dimostrare a te stesso di riuscire a farlo è ottimo.
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Diventa pericoloso quando inizi a farlo ogni volta che senti che il tuo valore è messo in discussione. Significa che non pensi di valore così tanto ed inizi a comportarti come se dovessi dimostrare a tutti chi sei.
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C’è una soluzione? Si, renditene conto e smettila ogni volta che riesci! Non è facile e magari ci dedicheremo una puntata nel futuro, cosa ne pensi?
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Questa frase è del 2017, periodo molto diverso da quello attuale, tuttavia credo che sia ancora molto attuale soprattutto per chi pensa che l’ottimismo sia una forma di “pensiero positivoâ€.
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In Italia il termine ottimismo è diventato appannaggio della psicologia con la traduzione del noto libro di Martin Seligman “Imparare l’ottimismoâ€.
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Lo stile “esplicativo†scoperto da Seligman per chi è ottimista è racchiuso in 3 P… le abbiamo viste tante volte su Psinel: Permanenza, Pervasività e Personalizzazione.
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Seligman ci dice che le persone ottimiste NON vedono gli eventi negativi come Permanenti (prima o poi passano) non vedono questi come pervasivi (tendono a generalizzarsi in altre aree della vita) e non pensano che sia “tutta colpa loro†(quest’ultimo punto è quello che da anni cerchiamo di dirimere su Psinel, senza grande successo).
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Per quanto possa sembrare complicata questa formula delle 3P è qualcosa di riassumibile nella frase qui sopra, del fat
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Recuperiamo uno degli esercizi più semplici e potenti che abbiamo pubblicato nel passato. Se cerchi “Guardare negli occhi PSINEL†trovi un sacco di articoli ed esercizi interessanti.
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Una piccola correzione è doverosa, gli studi indicano circa 4 minuti di sguardo consecutivo, cosa che tra l’altro trovi ricostruita in modo divertente sul sito di SoulPancake.
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In pratica guardarsi negli occhi per alcuni minuti consecutivi aumenta la sensazione di vicinanza emotiva. Lo so, non è una grande scoperta ma la diventa quando capisci che può diventare un vero esercizio da fare con il proprio partner.
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Puoi farlo anche con gli amici e cosa ancora più sorprendente, puoi farla anche online, ma dovrai chiedere all’altra persona di fare altrettanto. Cioè in realtà dovrai sempre chiedere prima perchè è impossibile che una persona ti fissi per 4 minuti senza distogliere lo sguardo.
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Se il tuo partner non ama queste cose della “pissicologia spicciola†allora usa questo trucco: â
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Quando dico alle persone: “sei più dei tuoi pensieri†molti mi chiedono di essere più specifico perché effettivamente non è qualcosa su cui ci fermiamo a pensare.
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Il primo consiglio è andare ad ascoltare la puntata 124 del podcast dedicata proprio a questo tema 🧘😊
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Il secondo consiglio è quello di scaricare Clarity ed imparare a meditare, perché SOLO attraverso l’esperienza diretta puoi realmente afferrare questo concetto sfuggente.
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Tu hai già avuto esperienza di essere “di più dei tuoi pensieri� 👇👇
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ATTENZIONE questo post non è contro la motivazione, perché una volta che impariamo a gestire certe emozioni, a chiarire i nostri valori e liberarci dalle zavorre, ecco che il risultato è la motivazione!
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Il problema è credere che esista una qualche formula magica, una frase, una certa visualizzazione, un trucco ipnotico o altro, che possano magicamente farci sentire più motivati.
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Quando qualcosa ci piace, quando siamo sereni, quando siamo coinvolti in ciò che ci interessa non abbiamo bisogno di “sentirci motivatiâ€, lo siamo e basta.
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Quando sei nel pieno della tua motivazione non ti senti motivato, ma ispirato, nel “flussoâ€, presente a ciò che stai facendo… e magari sì, anche motivato, ma questa non è la sensazione principale.
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Online funziona tantissimo la semplicità , un po’ perché realmente ne abbiamo bisogno ed un po’ perché non fa faticare il nostro caro cervello. E’ più facile pensare di aggiungere un trucco che non modificare abitudini, chiarire
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Prima di commentare leggi questa parte:
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Questo è l’ennesimo inno alla differenza tra talento e impegno, lo sai è uno dei temi che porto avanti con maggiore frequenza e veemenza. Il motivo è semplice…
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Mi sono dovuto scontrare molto presto con i miei limiti personali, genetici e appresi. Figlio di migranti dal sud Italia al Nord ho toccato con mano la discriminazione e il pregiudizio.
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Nell’episodio 236 (“Una faccenda personaleâ€) ti racconto della mia infanzia da “bambino grassoâ€, sono stato obeso sino a 15/16 anni.
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Da adolescente davo la colpa a tutto e a tutti, giunto all’Università già maggiormente consapevole ho incontrato queste la psicologia e la crescita personale… e ho capito…
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Dovevo smetterla di puntare il dito e darmi da fare, e questo ha fatto tutta la differenza del mondo. In realtà è stato un processo molto più lungo, iniziato proprio studiando da solo testi di filosofia.
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Ma la vera svolta è stato comprendere i meccanismi che ci stanno
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Siamo spesso imprigionati in un ruolo!
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Una cosa utile in proposito è notare quando tendiamo a comportarci in modo diverso, evitando di interpretare quella cosa come “giusta o sbagliata†e di tanto in tanto, provare a rendere più elastico quel ruolo.
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Un ruolo che a volte ci è consegnato dalla situazione stessa ma che in realtà viene anche mantenuto da noi, per tanti motivi: il primo è che è comodo comportarci come ci aspettiamo e come gli altri si aspettano.
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Un altro motivo è perché tendiamo a modificare in itinere questo comportamento sulla base di ciò che accade, se ti ricordi la nostra mente è un simulatore, un predittore di situazioni. E in tale danza è costantemente costretto ad improvvisare.
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In tutto questo marasma c’è solo una certezza: ciò che provi qui e ora, ciò che senti in questo preciso momento. Prova a notarlo quando sei in interazione, magari anche mentre lasci il tuo commento qui sotto.
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Su Psinel trovi diverse puntate sulla personalità e su
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Lo so, sembra banale e anche facile… provaci: proprio adesso, per qualche istante rallenta!
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Rallenta anche durante la lettura di queste parole. No, non è un modo per tenerti qui su Instagram, se la cosa non ti aggrada staccati dal social e fai qualsiasi altra cosa ma più lentamente.
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La chiave non sta nel fare le cose “piano†ma nel rallentare a sufficienza affinché tu possa assaporare meglio ciò che stai facendo, qualsiasi cosa essa sia.
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Prenderci “il nostro tempo†per fare le cose è una delle rivoluzioni più importanti in un tempo storico dove tutto corre, dove chi “va lento†sembra “lento†ma non è così.
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A volte vediamo le persone anziane come rallentate ma se le guardiamo abbastanza non notiamo solo la lentezza, ma anche una sorta di presenza. Ecco è questa la cosa che dobbiamo ricercare.
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Certo, non possiamo farlo sempre, ogni cosa ha un proprio ritmo, ma il modo migliore per capire se stiamo andando troppo velocemente o se abbiamo “il timing a
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Quante volte abbiamo lavorato sul giudizio? Decine e decine di volte se mi segui, forse centinaia se ci mettiamo dentro anche l’altra parte della faccenda: quella di trattarci “gentilmenteâ€.
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No, non è una semplice ripetizione, lavorare sul nostro modo di giudicare è una delle strade principali per l’auto consapevolezza.
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Osservando come tendiamo a giudicare gli altri scopriamo come tendiamo a giudicare noi stessi. Non solo, se lo facciamo con devozione scopriamo presto che ciò che non apprezziamo negli altri è ciò che non amiamo in noi stessi.
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Insomma un esercizio che “sembra facile†ma come afferma sin dall’inizio è “un esercizio difficile†che, come molte cose impegnative, porta meravigliosi frutti di consapevolezza!
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Se vuoi comprendere a fondo questi meccanismi trovi molte puntate su PsiNel e se ami leggere in “Facci Caso†(il mio primo libro che trovi in bio) ti mostro un metodo passo passo per farlo.
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Sono le azioni che fai a determinarti, non significa solo agire invece che pensare, ma significa che ogni volta che agisci stai dando ordine ai tuoi pensieri.
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E’ una faccenda apparentemente complicata che abbiamo visto nell’episodio 294 dedicato all’ordine e al disordine “nei pensieriâ€.
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Tu l’hai mai ascoltata? Posso assicurati che dopo questa frase sarà decisamente più chiara.
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Come ha scritto una Psinellina la prima che volta che ho postato questa frase: “Della serie puoi dire quello che vuoi ma alla fine sei ciò che fai…†e io aggiungo “puoi anche pensare quello che vuoi, ma alla fine sei ciò che faiâ€.
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Questo è stato anche il tema della puntata 383, ti consiglio di andare ad ascoltarla :-)
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k mi rendo conto che questo esercizio “non è meditare†ma di certo ha moltissime cose in comune con la pratica di consapevolezza al punto tale che potrebbe essere una specie di “pratica informaleâ€.
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Quindi qualsiasi cosa ti porti nel presente è una sorta di meditazione? La risposta è “Ni†dipende, da un lato potremmo dire di sì, come quando abbiamo parlato di stupore e di sorpresa, in quel momento sei nel momento presente, ma non è detto che tu sia “presente a te stessoâ€.
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Per essere presente “a te stessoâ€, cioè consapevole di essere consapevole (perdona il gioco di parole) ed esercitare questo stato è invece necessaria intenzionalità .
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Ciò non significa che non sia meraviglioso ritrovarsi nel presente senza alcun motivo, anzi è uno spettacolo, ma se vengono coltivati diventano ancora più intensi e potenti.
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Coltiva la tua consapevolezza con intenzione… medita! Tu mediti? Che tipo di meditazione pratichi?
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“Quello ha la stoffa del campione!†Ho ascoltato per anni frasi del genere e tutte sotto intendono la presenza di un qualche vantaggio ereditario, qualcosa di presente nel DNA che fa la vera differenza.
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Penso che tali osservazioni siano altamente depotenzianti perché ci convincono che o nasciamo “imparati†oppure non c’è nulla che si possa fare per eccellere in un certo campo.
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Per fortuna la ricerca dimostra ogni giorno che le cose non stanno così, il talento perde di fronte alla grinta di chi s’impegna maggiormente, come dimostrano gli studi di Anders Ericsson (con la sua pratica deliberata che trovi nella puntata 192) e di Angela Duckworth con il suo bel libro “Grinta†che trovi nella puntata 219.
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Tu sei più grintoso o talentuoso? 👇👇👇
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A molti piace sapere di avere ragione… Non ho ragione? ;-)
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Spesso capita in relazione, con il partner, amici e parenti. In questo contesto “avere ragione†serve davvero a poco, a meno che non si tratti di questioni molto dirette.
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Oggi con il web le “questioni dirette†vengono risolte all’istante: “sai qual è la capitale dell’Olanda?†Ecco a domande informative del genere oggi esiste sempre una riposta precisa.
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Pertanto è facilissimo sbugiardare e far notare di aver avuto ragione. Quando stiamo educando, formando e insegnando può andare bene correggere (anche qui potremmo aprire mille parentesi) ma nella vita quotidiana non così tanto.
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Soprattutto quando ci accorgiamo che è una parte di noi che desidera dimostrare di essere SUPERIORE all’altro. La cosa funziona più o meno così: “inizi a discutere e ti accorgi che il tuo interlocutore sta sbagliando, allora ingaggi una battaglia per capire chi la sa più lungaâ€.
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Battaglia che ha un solo perdente:
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Questa frase è di qualche tempo fa, più precisamente di un “osservatorio di psicologiaâ€, quando discutevamo le ricerche più interessanti pubblicate nel mondo anglosassone. Presto tornerò a farlo, intanto sappi che le trovi tutto nell’episodio 286!
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Tra queste ricerche una parlava dell’effetto di tenere gli occhi chiusi per 2 minuti, testando sia la memoria che la creatività .
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Il semplice atto di “riposare il sistema visivo†consente al cervello di avere a disposizioni maggiori risorse.
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L’autrice dell'articolo di Psychology Today ci porta due prove a riguardo, una che riguarda il tentativo di ricordare elementi in una scena del crimine ed un’altra sulla produzione di nuove idee.
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Visto che non posso mettere link qui ti scrivo il titolo originale dell’articolo, così puoi trovarlo facilmente su google: “How boost brain power in the blink eye di Melissa Burkley Ph.Dâ€.
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Il fatto che sia l’ipnosi che la meditazione abbiano dimostrato di aumentare creativit
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Se non fosse possibile fare grandi cose partendo da quelle più piccole credo che il mondo sarebbe profondamente diverso. Io in particolare sarei molto diverso!
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Io sono una persona abbastanza pigra, non amo fare imprese impossibili e come molte persone non amo gli sforzi prolungati.
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Quando mi chiedete come faccio a fare tutto quello che faccio, la mia risposta è sempre una: “faccio poco tutti i giorniâ€.
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Medito (circa 45 minuti, questa è la cosa che faccio con maggiore impegno), mi alleno per circa 30/50 minuti tutti i giorni (minimo 6 giorni alla settimana) e leggo tutti i giorni almeno 10 pagine.
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Si lo so per fare tutte queste cose quotidianamente serve molto “tempo liberoâ€, io ho la fortuna che due di queste attività coincidono con il mio lavoro (meditare per affinare la mia mente e leggere per aggiornarmi).
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Ma posso assicurarti che tutti possiamo inserire piccole abitudini positive nella nostra vita. Basta solo iniziare a farlo, con costanza per diversi mesi…
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Ecco un altro adagio di Psinel: l’importanza centrale delle relazioni o come mi piace descriverla la “crescita relazionale†ðŸ¤
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Sembra un paradosso: rendersi autonomi e allo stesso tempo curare le nostre relazioni, eppure non è solo possibile ma è indispensabile.
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Cosa ne pensi? Hai ascoltato l’episodio 244 (si il post è datato ma ancora valido) dedicato alla “crescita relazionale� 👇
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Il nostro cervello 🧠è disegnato per prevedere il futuro 🧙â€â™‚ï¸
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Se ti dico “rosso di sera...†è probabile che la tua mente senta un forte desiderio di completare la frase.
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A livello sperimentale fu una giovane donna a rendersene conto negli anni 30, Bluma Zeigarnik, coniando un effetto che porta ancora il suo nome.
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È l’effetto che utilizzano tutti gli storyteller per tenerti agganciato... i più famosi vengono chiamati “cliffhangerâ€, cioè “restare appesi†🧗ðŸ¼
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Hai presente quando la tua serie preferita finisce con qualcosa in sospeso? Ecco quello è tecnicamente un “cliffhanger†per tenerti sulle spine fino alla prossima stagione.
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Il nostro cervello 🧠è però talmente bravo a prevedere da dimenticarsi che si tratta di una previsione e questo può portare a piccoli e grandi problemi.
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Lascia pure che la tua mente faccia le proprie previsioni, sono spesso azzeccate ma quando non coincidono con la realtà devi abbandonarle🔥
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La pratic
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Tu ti prendi cura del tuo cervello?
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Esercizio fisico, alimentazione corretta sono già modalità per prendersi cura del proprio corpo e anche del proprio cervello.
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Studiare, esercitare la mente attraverso quiz, cruciverba e altri giochi del genere (come quelli che abbiamo tutti sul nostro cellulare) aiutano a migliorare le performance.
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Tuttavia esiste un solo esercizio che ha una risposta diretta e univoca con il nostro cervello, o meglio è l’esercizio che fino ad ora ha dato i risultati più sorprendenti e forse, non ho neanche bisogno di ripeterti di cosa si tratta 🧘ðŸ»â€â™‚ï¸ðŸ˜‰
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Tu ti prendi cura del tuo cervello? Hai una buona pratica di meditazione? Tra i link in bio trovi CLARITY la mia App gratuita per imparare.
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Io non sono un artista né tanto meno un esperto di arte, ma conosco la nostra mente e posso assicurarti che l’arte è un suo nutrimento essenziale.
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Noi italiani siamo talmente immersi nell’arte da non renderci conto di quanti stimoli interessanti ci circondano.
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Quando guardi un’opera d’arte il tuo cervello si chiede: “ma come avrà fatto a fare sta roba?†e nel porsi tale domanda simula al suo interno varie ipotesi.
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In questa “mimesi neuraleâ€, che il prof. Vittorio Gallese ha nominato “simulazione incarnataâ€, il nostro cervello si identifica con l’autore e con i suoi gesti arricchendo le proprie mappe mentali.
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Il grande filosofo Hans-Georg Gadamer affermava che l’arte fosse una conoscenza “extra-metodicaâ€, cioè un modo per conoscere il mondo al di là di un metodo, di un modo codificato per farlo.
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Insomma nutrirci di arte non è solo bello ma è anche un esercizio fondamentale per il nostro cervello e per la nostra vita.
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Tu apprezzi l’arte? C
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Ogni volta che parliamo con una persona, qualsiasi persona, dobbiamo sempre tenere a mente che ci stiamo interfacciando con un mondo complesso almeno quanto il nostro.
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A volte tendiamo a vedere le persone che ci circondano come “pezzi†o “partiâ€, c’è il nostro collega che ci informa sulle news (allora lui ha la parte del “pettegoloâ€) c’è l’amico che parla sempre di sport (lui è quello sportivo) ecc.
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Ma in realtà ognuno di questi esempi non è solo “un pettegolo aziendale†o uno “sportivo†ma è una persona che come te ha molteplici interessi, bisogni e desideri che non possiamo neanche immaginare.
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Te lo dico da psicologo, per quanto mi sforzi di imparare a conoscere la gente, per quante categorie fantastiche conosca per incasellare, le persone mi stupiscono sempre.
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E più approfondisco la tematica e più mi rendo conto che sono davanti a un mondo complesso e meraviglioso quanto il mio.
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Vuoi fare un esperimento? Pensa ad una persona che reputi di
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Questo post è stato scritto il 8/04/20 cosa importante da sapere per comprendere il contenuto del messaggio qui sotto...
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Sotto sotto lo sappiamo tutti: il vero coraggio non è assenza di paura ma è la capacità di agire nonostante la paura!
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Non siamo dotati “per natura†di coraggio, lo sviluppiamo nella vita affrontando le cose che ci spaventano, nonostante “lo spaventoâ€, questo è il vero coraggio.
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Quindi se un tuo amico in questi giorni ti dice: “ma si dai troviamoci a casa di tizio per una cena di nascosto, cosa vuoi che sia, non è mica così pericoloso come dicono i giornaliâ€.
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Ecco questa persona non è coraggiosa … è semplicemente inconsciente!
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Il vero coraggio implica consapevolezza, guardare in faccia alla realtà anche se spaventa, proprio come in questi giorni.
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Il personale sanitario sta dimostrando coraggio, perché non credere che non abbiano paura della situazione in corso.
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Tu quando vai al supermercato con consapevolezza, stando distante, co
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“Le persone di valore danno valore alle altre personeâ€... questa è una grande verità ed anche un modo per valutare la gente che ti circonda.
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E’ il terzo anno che pubblico questa frase, si tratta della prova empirica che dentro una grande quantità di cose può sorgere la qualità .
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Se vuoi capire quanto “vale una persona†osserva quanto valore dà alle persone che la circondano.
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Siete stati voi a farmi notare questo passaggio, in tanti mi avete fatto notare quanto fosse bella e pensare che io l’ho “buttata lì†così come improvviso tante frasi.
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Non è farina del mio sacco sicuramente, non penso di essere un poeta o un bravo scrittore, però nella sua semplicità questa frase racchiude talmente tante verità che sono felice possa aver ispirato tante persone.
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Diciamoci la verità , a tutti piace dare consigli, soprattutto quando sappiamo che possono essere utili a qualcuno.
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Purtroppo però non è facile farlo e soprattutto in taluni casi può essere controproducente. Abbiamo visto più volte il perché anche a un livello molto sottile.
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I peggiori sono proprio i consigli non richiesti, la maggior parte delle volte sono male interpretati da chi li riceve, sono a volte utilizzati da chi li dispensa per sentirsi superiore e ricreano l’atmosfera “maestro alunno†che molti di noi detestano.
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Quindi ricapitolando: dare consigli è pericoloso (fa sentire le persone deboli), darglieli quando non sono richiesti è ancora peggio e, ciliegina sulla torta, dare consigli psicologici è probabilmente uno dei modi più noti per dare del “matto†a qualcuno.
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C’è un modo semplice per dare consigli nel campo della crescita personale, cercare di incarnare noi per primi quelle cose.
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Esempio: Vai in giro a dire a tutti che la meditazione fa b
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Anche questa frase è di qualche tempo fa, la risposta è abbastanza corretta ma ci sono anche altre motivazioni, come quelle che abbiamo esaminato nella puntata 294.
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Ed è la stessa ipotesi che faccio nel mio libro “Facci Casoâ€, cioè il fatto che la nostra mente sia una sorta di macchina che simula continuamente la realtà .
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Tale simulazione continua a fare costruzioni probabilistiche di ciò che la circonda, e quando lo fa con i nostri stati interni, con i nostri pensieri e le nostre emozioni le cose si complicano ulteriormente.
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Tali simulazioni probabilistiche non sempre sono coerenti tra di loro, e tra queste simulazioni ci sono anche le valutazioni che fai su te stesso e sulle tue azioni.
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Ma in realtà tu non sei ciò che pensi, tu sei ciò che fai! Pensaci, una persona può pensare di essere brava e gentile ma se offende tutti non la è.
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Questo non è un modo per svalutare il pensiero, una macchina previsionale straordinaria, super creativa e capace di inventare mon
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Questo messaggio non significa che sia sbagliato sperare in “futuro migliore†ma significa che se non riesci a goderti il momento presente difficilmente riuscirai a goderti il futuro, quando sarà presente.
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Molte persone si incastrano in questa ruota da criceti, convinti che prima o poi troveranno un barlume di serenità , magari “subito dopo essere riusciti a portare a termine X o Yâ€.
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La verità è che la vita è zeppa di situazioni, sfide e problemi da affrontare quotidianamente. E quando non si tratta di cose magari da risolvere ci mettiamo a progettare come “stare meglioâ€, come “migliorare†ecc.
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Non è affatto un male, anzi! Tuttavia dobbiamo tenerlo a mente e con questa consapevolezza ritagliarci un pezzetto di “vita ADESSO†non domani, non dopodomani.
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Come forse avrai intuito sto per invitarti a meditare ma non è necessario farlo per “VIVERE ORAâ€. Semplicemente fermati, guardati attorno, godi di ciò che stai facendo in questo preciso momento, qual
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Scommetto che hai sentito molte volte questa frase o qualcosa del genere ma allo stesso tempo è possibile che non sia così semplice metterla in pratica.
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I motivi possono essere molti ma devi sapere una cosa che sono in molti a non dire: che a tutti piace sapere di piacere! Piace a tal punto che gli psicologi ne tengono conto ogni volta che formulano un questionario o un test, la chiamano “desiderabilità socialeâ€.
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Su Psinel ne abbiamo discusso parecchio in particolar modo nell’episodio 249, se desideri approfondire, ma le cose stanno proprio così: tutti amiamo piacere agli altri e non amiamo il contrario.
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Quindi se vuoi conoscere tutte le cause e anche qualche soluzione ti invito ad ascoltare quella puntata.
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Ma nel frattempo ti invito a fare una piccola riflessione: le persone intorno a te ti piacciono tutte nello stesso modo? Ovviamente no, e sai una cosa non solo abbiamo varie gradazione di piacevolezza ma variano anche nei contesti e nel tempo.
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Pensare a come tu s
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Se è la prima volta che atterri su questo profilo è probabile che queste 3 “cose sulle relazioni†siano talmente nuove da farti alzare le antenne e chiederti: “ma è proprio vero?â€
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Tranquillo è del tutto normale!
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Non è affatto facile diventare consapevoli che in quanto esseri umani ci siamo evoluti grazie alla cooperazione e in definitiva alle relazioni.
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Non è facile ammettere che le persone che ci circondano possano essere sia la cosa più sublime e meravigliosa (ci fanno stare bene) e sia la peggiore delle torture.
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Non è facile rendersi conto che abbiamo “fame di relazioneâ€... ah no, questa è un po’ più facile, ti basta dare un’occhiata a come in pochissimo tempo era cresciuto #clubhouse
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Tu hai notato una di queste “cose�
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#relazioni
#relazione
#emozioni
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Sono molte le strategie esistenti per migliorare il nostro apprendimento ma questa è una delle più utili in assoluto perché non ti fa solo imparare meglio.
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Ma ti costringe a migliorare molte cose che solitamente diamo per scontate, come ad esempio la qualità dell’esposizione, il filo logico da tenere, le informazioni chiave da sottolineare ecc.
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Farlo prima di un esame ti aiuterà ad assimilare meglio ogni nuova informazione, e lo farà ancora di più se nel futuro desideri fare quella cosa.
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Il mio consiglio è di farlo proprio come se un giorno tu dovessi insegnare quella cosa a qualcun altro. Immagina come sarebbe se fossi pagato profumatamente per spiegare ciò che stai imparando, lo so il denaro non motiva così tanto ma aiuta ad entrare nel ruolo.
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Che tu sia alle superiori, all’università o semplicemente stia decidendo di imparare qualcosa di nuovo, immaginare di doverla spiegare a qualcun altro ed esercitarti nel farlo, sarà qualcosa che ti sarà utile per il res
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Questo concetto molto semplice ha in realtà alla base alcuni studi e osservazioni molto importanti, ne ho sentito parlare per la prima volta nel contesto della Self-Kindness qualche anno fa.
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Infatti i più attenti si saranno accorti che questa frase “non è nuova†perché l’ho scritta il 25 Agosto del 2018, lo so perché sono appena andato a pescarla nell’archivio.
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A distanza di anni ho dedicato un intero video corso alla Self-Kindness, un concetto che inizialmente mi sembrava il semplice “volersi bene†ma che in realtà nasconde un mindset potentissimo.
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Negli episodi del Podcast 247 e 351 ne ho parlato in modo operativo.
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Questa “Umanità comune†(Common Humanity) non è il semplice “ah ok anche altri sono sfortunato quanto me†ma più un “ah ok non sono il primo a subire ciò, anche altri ci saranno passati, anche io sono sulla stessa barca… ergo anche io posso farcela!â€.
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Non hai bisogno di vedere tutta la strada per raggiungere la tua mente, basta continuare ad andare illuminando un tratto alla volta.
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Non so dove ho sentito questa metafora ma è molto potente. Quando pensiamo ai nostri obiettivi ciò che desideriamo maggiormente è sapere cosa fare passo dopo passo, ma le cose non stanno mai così.
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Dobbiamo lanciare “il cuore oltre l’ostacolo†e continuare a valutare metro per metro, accontentandoci di osservare ciò che riusciamo a vedere e non ciò che vorremmo vedere (ti ricorda qualcosa?).
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Questa metafora mi colpisce con forza perché per più di un decennio ho lavorato nella provincia di Mantova e posso assicurarti che la nebbia si vedeva forte e chiara.
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Ci sono state serate dove sono tornato a Padova con la visibilità a pochi metri dal mio naso, ma guardando le strisce, guidando senza fretta e accontentandomi di ciò che riuscivo a vedere, sono sempre tornato sano e salvo.
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Tieni a mente questa metafora ogni volta che pensi ai tuo
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Uno degli errori che si commettono durante la meditazione è dimenticare che lo scopo non è evitare di distrarsi ma notare quando succede.
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La distrazione è praticamente inevitabile e si tratta di qualcosa che aumenta con l’avanzare dell’età (come abbiamo visto nella puntata sul circuito dell’attenzione - episodio 226). Notare le distrazioni, consentendoci di distrarci è un esercizio incredibilmente potente.
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Soprattutto se lo fai con estrema gentilezza! Nel lungo andare questo ti consentirà non solo di praticare con maggiore serenità ma anche di includere “nella pratica, il fallimento della praticaâ€.
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Ed è proprio quando riesci a toccare con mano il limite della tua attenzione, quando ti perdi, che impari a riconoscere questi meccanismi, come emergono ecc. Tutto ciò può condurre a conoscere sempre di più se stessi.
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Meditare non significa entrare in un qualche stato speciale, concentrarci a tal punto da perdere il contatto con il mondo esterno o entrare in cont
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No, non sono affatto convinto che si debba sorridere perché “fa beneâ€, non credo che sorridere per finta come viene insegnato in certi corsi faccia realmente così bene.
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A volte basta poco, un video stupido su Youtube, la battuata di un amico o un ricordo condiviso del passato che ci fa tornare il sorriso.
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Sorridere fa bene ed esporsi al sorriso, cercare cose che ci facciano sorridere e farlo di gusto con le persone accanto a noi è un esercizio strepitoso.
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Insomma… nel dubbio sorridi!
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Gli esseri umani non possono vivere senza dare significato a ciò che li circonda, dare un senso, una spiegazione, un tentativo di comprensione e di previsione.
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E’ facile immaginare il meccanismo evolutivo alle spalle di questo processo: se non riesci a dare senso ad una situazione non puoi agire su di essa, non puoi fare nessuna ipotesi, insomma una situazione molto pericolosa.
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Per questo diamo un senso a tutto, anche quando questo senso non c’è. Mi sento un po’ Vasco mentre ti scrivo queste parole.
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Ma è davvero così, prendiamo dati dalla realtà e cerchiamo di dargli un senso, di unire i puntini e lo facciamo costantemente e senza rendercene conto.
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Come dimostrano gli ormai centinaia di Bias rilevati, non ci accorgiamo di accontentarci di poche informazioni, quelle più disponibili, di voler a tutti i costi chiudere il cerchio.
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In un mondo complesso come il nostro, dove tutto sembra sotto controllo per la moltitudine di informazioni disponibili e proprio a causa di
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Amare se stessi prima degli altri non è un atto di egoismo… se non ami te stesso è quasi impossibile che tu possa amare davvero gli altri, tenderai costantemente a “proiettare te stesso sugli altriâ€.
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Lo abbiamo visto nell’episodio 319 del Podcast: “La sindrome di Fight Clubâ€. Un termine che ho inventato per parlare di quando tendiamo a illuderci di poter trarre amore solo dagli altri. Insomma i porcospini e tutte quelle cose che diciamo da sempre.
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“Darsi amore†non è per niente facile, farsi “le coccole†oggi si è trasformato nel comprare qualcosa di bello, nel farsi un regalo. Certo se si tratta di una buona esperienza perché no, ma ci sono modi molto più efficaci ed economici, come la nostra amata meditazione.
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La meditazione è un atto di gentilezza e amore verso te stesso che puoi coltivare giorno dopo giorno… proprio come amare una persona o una cosa non è per niente facile farlo, soprattutto se lo fai per mesi o anni.
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Ma come probabilmente sai
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