O’ COR NUN TEN PADRON
"Tu sei l’organizzatore?â€â€¨Ãˆ così che una fotografa si avvicina a me mentre urlo ai bambini di fare attenzione a un albero che sta cadendo e di alzarsi gli scaldacollo perché ci stanno i “giornalistiâ€.
La prima volta che proposi di documentare il cippo di Sant’Antonio avevo 24 anni, un mio ex caporedattore non fece portare l’attrezzatura della redazione, era pericoloso e mi fece accompagnare. Quella sera fu una delle più belle mai vissute. I giornali il giorno dopo parlavano di Baby Gang, risposte al ministro dell’Interno e altre cagate del genere; io avevo vissuto una festa bellissima tra la Sanità e i Quartieri Spagnoli. L’anno dopo tornai da solo alla Sanità e conobbi Luca che mi chiese i documenti prima di iniziare a filmare, chissà se c’è qualche finanziamento a nome mio in giro. Dopo quella notte il mio legame con il quartiere Sanità è diventato sempre più forte; ogni volta che arrivo è una festa, dai più grandi ai più pic
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NON ESISTONO EROI MA SOLO UNA VECCHIA MENZOGNA
Paura, lacrime e abbracci in un lungo addio durato pochi attimi. La benedizione di un prete, l’illusione che Dio sia con te e un saluto alla tua famiglia con la consapevolezza che potresti non rivederli più. Non c’era una parata, non c’erano bandierine, musica e palloncini per accompagnare questi 2 uomini ucraini al fronte. C’era solo paura e vergogna di non riuscire a trattenere le lacrime; bloccate negli occhi affinché nessun altro potesse vederle. Il gelo degli abbracci della moglie e dei figli che non volevano staccarsi più e solo quella bugia, sempre la stessa bugia raccontata nei secoli: “È DOLCE E ONOREVOLE MORIRE PER LA PATRIAâ€
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FATEVI TROVARE VIVI
Sembra facile vivere, quasi quanto è facile morire. Eppure, se la morte dovesse cogliervi ora, inaspettatamente, vi troverebbe vivi?
Federica è sempre stata viva e non come quegli striscioni che trovate in curva con un nome che non vi dice nulla e poi dopo "VIVE".
Federica c’è sempre stata fino alla fine, a pretendere come fanno le bimbe di 13 anni e gli ultimi giorni, nonostante fosse allettata e con dolori, lei viveva, programmava e pretendeva. Le pretese erano quelle di vivere e non nel senso più semplice che conosciamo. Perché di esseri che respirano e non vivono ne conoscete sicuramente tantissimi.
A volte voler vivere può essere confuso per egoismo - o forse lo è - ma io credo sia solo un’abitudine, qualcuno dirà brutta, proprio perché non capirà , ma persone come Federica, Ornella e Massimo non devono spiegazioni a nessuno. Ornella e Massimo sono i genitori di Federica che, come qualsiasi genitore, hanno fatto di tutto per Fede ma si sono spin
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NON E’ LA FINE MA È UN NUOVO INZIO
Non credevo di emozionarmi tanto a un giorno del genere, soprattutto dopo averlo documentato dal primo giorno, 27 dicembre, fino a sabato scorsO per l’open day ma oggi sono felice. È dal 6 marzo dell’anno scorso che documento cosa ha colpito il mondo e i danni che ha causato la pandemia. Sono stato nelle terapie intensive, nelle ambulanze, nelle case di chi si sentiva abbandonato, dinanzi alle bare di Bergamo e anche in quei negozi che non apriranno mai più. Ho provato con le mie camere a raccontarvi cosa stava accadendo giorno dopo giorno anche se ogni volta tornavo a casa con il terrore, non tanto di ammalarmi, ma di poter essere contagioso. So che non è la fine, ora che sono vaccinato non cambierà molto ma so d’essere più protetto e soprattutto che potrò proteggere meglio le persone che amo o che racconto quotidianamente abbassando drasticamente la possibilità di poterle contagiare. Mentre andavo a fare il vaccino ho ripensato a tu
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HO DATO PIÙ DI QUANTO POTESSI DARE
Sembrerebbe essere finita, dal primo aprile è davvero finita? 
In due anni ho ascoltato così tante storie tristi tanto dal sognarle ancora oggi. Ricordo i primi colpi di tosse di due anni fa nei pronto soccorso; le lacrime di una moglie distrutta dalla perdita del marito; le file interminabili fuori le mense dei poveri; le manifestazioni e poi ancora lacrime. Solo occhi che come flashback chiedevano risposte che nessuno aveva. Mi sono spinto oltre troppe volte e ne pago le conseguenze dopo due anni in cui ho chiesto troppo a me stesso. Ho chiesto troppo alla mia famiglia, alla mia compagna ma soprattutto a me stesso che in troppi silenzi e lacrime ho affogato dolori non miei. Prima il dolore, poi le lacrime e infine il senso di colpa perché quelle storie io le racconto, non sono mie. Stento a credere sia finita, ho paura delle ambulanze da quando ho visto con i miei occhi quanto possa diventare quell’abitacolo che sembra tanto grande quando câ
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RITRATTO DI FAMIGLIA
Senza valigia, solo ricordi e speranza per un lungo viaggio dove i pensieri fanno tremare più del freddo per una speranza di una vita nuova. Si cerca conforto negli occhi degli altri che però hanno facce uguali e parlano la stessa lingua senza però parlare. Si fuma il freddo nelle notti che li porteranno in Europa dove i fili spinati delle frontiere sono grami di un rosario che passano di preghiera in preghiera. Eppure quella nuova vita in Europa viene negata da chi li mette in attesa, da chi non crede alle loro storie e nel frattempo si lascia qualche briciolo di umanità per dire: “Noi facciamo il possibile†ma se questo “possibile†non fosse abbastanza e si negasse anche la dignità cosa ne resterebbe di noi che “accogliamoâ€. Ho portato con me una Instax mini per consegnare foto istantanee ai bambini, ma ciò che ho trovato è stato diverso. I bambini erano entusiasti di ricevere quelle foto in pochi minuti e mentre le sventolavano al vento per fa
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LASCIO TUTTO
Ufficializzo la mia carriera da neomelodico con il nome d’arte “Nino Fiorellinoâ€
Su tutte le bancarelle e nelle migliori macchine 50 potrete trovare il mio nuovo singolo
“Besame natu poc†e per fine anno il mio mio nuovo disco: “Non sapevo d’essere un neomelodicoâ€
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RICORDATI DI VIVERE
Mariam è Afghana, da più di un anno il suo papà è scappato in Italia dal regime talebano e tentato di riabbracciare i suoi 4 piccoli e la moglie in ogni modo, sopratutto Mariam a cui è stata diagnosticata una leucemia. Tantissime persone, tutti volontari, hanno visto l’orizzonte come unico limite e hanno comprato i biglietti dell’aereo, trovato volontari che accogliessero tutta la famiglia e un’ospedale che si prendesse cura della piccolina. Voli cancellati, permessi non arrivati in tempo, corse contro il tempo e infine è qui tra le braccia del papà , un omaccione che provava a trattenere le lacrime senza farne scendere nemmeno una ma in quell’abbraccio lungo e silenzioso qualcuna è caduta. Tutto è stato possibile grazie a stayhumanonlus
TUTTO IL VIAGGIO NELLE STORIES IN EVIDENZA
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LAGO ROSA
Non è la fine del mondo ma un fenomeno naturale; io però preferisco la storia di Virgilio:
Questa era la porta dell’Ade che usò Enea per incontrare il padre Anchise per conoscere le profezie sulla grandezza di Roma.
Ancor prima di Enea, questo lago era stato protagonista dello scontro tra Zeus e i Titani rispediti sotto terra.
Non è un effetto messo con Photoshop e potete vederlo nel video
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L’esperienza ci porta a pensare che le cose che vediamo siano le stesse che già conosciamo ed è facile recepirle in base alle esperienze passate, piuttosto che aprirci all’idea di cose diverse. Vediamo quello che ci aspettiamo di vedere, non necessariamente che cosa c'è in realtà . quante cose ci sono di fronte a noi, segni, suoni, profumi che non riusciamo a sentire solo perchè non ci siamo abituati?
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VUOI RIVEDERE I TUOI FIGLI?
Con questa domanda una figlia prova a convincere la madre a ricoverarsi. Questa foto fu scattata proprio dinanzi a una casa dove un anziano aveva rifiutato il ricovero il giorno prima, piace morire nel letto di casa propria e non si prova nemmeno a fare qualcosa. “Vogl murà ndó liett miiâ€. È chi resta che fa i conti con la morte.
Quant’anne so ca t’aspetto
assettato ‘nn’annz’a tutte ‘e ragione
nun te saccio spiegà e te ‘nvento
e te parlo e dico senza parlà , dint’’a mente
tutto chello ca nun saccio dì, tutto chello ca io sento
quant’anne so ca me perdo
e tra na buscia e ‘na veritÃ
nun te saccio truvà , e te cerco
ma so troppo fragile pe restà indifferente
accussì ‘o desiderio e ‘o sbaglià , dann’’a vita cchiù senso
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Here’s the day of waving goodbyes
Here’s the pain
I just stand by
Hold till I'm coming home
Hold till tomorrow
I can't fight back tears
Can't bear the sorrow
Till I'm coming home
Till tomorrow
As the candle flickers slowly
What’s the point of staring at me
As if my burden was not that heavy
In the bottom of my eyes
Twinkles fading into cries
Don't you see that I'm ashamed
To be the only one to blame
You just can't picture the end of the show
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Fake-Smile (Sorriso falso)
Johnson Lord conosciuto come ___jlord___ ha 17 anni e tanto da raccontare e lo sa fare bene davvero bene. Nonostante l’età è lì che vuole comunicare ad ogni costo, si chiede perennemente se ciò che sta facendo riesca a comunicare qualcosa alla “gente†e se quello che sta facendo possa restare. Un passato, se così possiamo chiamarlo data la sua giovane età , fatto di adozioni e un paese diverso. Non tratto musica ma mi ha affascinato il suo modo di raccontare, di arrivare diretti al punto, di non nascondersi dietro un dito e anche se nei suoi testi sembri che si possa ascoltare cose già dette vi assicuro che non è vero. E’ la sua vita, è lì nudo avanti a un microfono a farci capire cosa ha dentro e cosa non riusciamo a dire.
Usciamo dagli stereotipi dell’età , del colore della pelle, del napoletano e provate a chiudere gli occhi e ascoltate un ragazzo “Bullo dei bulliâ€
Se volete ascoltare un suo pezzo, vi consiglio: “Tanti Auguri a M
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NELLE MASCHERINE STANNO I MICROCHIP PER FARE BITCOIN
Non è una dichiarazione fatta in privato ma da un “pulpito†con il megafono e tutti applaudivano. Il concetto è semplice:
Nelle mascherine stanno i microchip
Il metro di distanza serve perché il sistema non riesce a controllarci se stiamo troppo vicini (è una signora ha poi chiesto di stare più vicini)
Con questo chip, attraverso il 5G ci controllano e con il controllo fanno i bitcoin.
Poi hanno fatto un minuto di silenzio per il Dottor De Nonno mentre bruciavano una mascherina
Il tizio che ha fatto il dito medio invece ha aggredito due giornaliste e a me solo un dito medio di corsa, un cuor di leone.
C’erano anche persone vaccinate con la spilletta “Io mi sono vaccinato†ma erano contro il GreenPass e anche chi con la mascherina ben alzata protestava (ma si contavano sul palmo di una sola mano).
Cori contro i giornalisti, contro Draghi, Soros, Rockefeller, Bill Gates e molti altri.
Frame #sl2s #leica leica_came
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Eutanasia Legale
Vogliono insegnarci a vivere e IMPORCI a morire come vogliono loro. In Italia nel 2021 pensiamo d’essere un paese aperto ma siamo solo “benpensantiâ€. Molte cose non si possono dire, perché “È brutto dirlo e anche pensarlo†ma Sabrina, mamma di due figli con SLA che non vogliono essere attaccati a una macchina quando la loro malattia prenderà il sopravvento LO DICE, anche se non si può dire ma “Questa è la vitaâ€, quella che ti abbandona in un letto, quella “PRO VITA†poco prima che nasci e poco prima che muori perché in mezzo non frega un ca**o a nessuno di come vivi. Si demonizza chi sceglie di morire come vuole ma “Se la fine è brutta e dolorosa, io non voglio partecipareâ€; me lo dice Gustavo che ha più voglia di vivere di me e te che stai leggendo in questo momento e vive a denti stretti con la consapevolezza che un giorno dovrà scegliere: “Il tramonto non sarà bello come l’alba, dopo c’è il buio, ma è una cosa naturale†ma
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Forse non si potrebbe dire ma non è meglio che…
Quante cose non dette? Quanti pentimenti, anche solo a pensarle, quando questi pensieri sono pensieri di libertà cosa diventa giusto e cosa diventa sbagliato. Allora ci si affida a Dio, qualsiasi esso sia e la frase ricorrente diventa: “Non è meglio che Dio se lo prenda?†Perché è questo che dovrebbe fare, aiutarci. Poi ti chiedi: E se cambiare il mondo significasse solo esserci ma se ci rifiutiamo di riformarci e metterci in riga? Se difendiamo il nostro spazio abbastanza a lungo forse il mondo intorno a noi potrà cambiare. Anche quando non ci saremo più saremo sempre una parte di questo mondo. E ne saremo la parte migliore. Perchè siamo la parte che ha lottato per esistere. La parte che ha resistito, la parte che lo ha cambiato. E chi non ne sarebbe fiero
#eutanasialegale
Scattato con #leicaq2monochrome
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Stavo andando via, ultime interviste e poi si usciva da quel campo rifugiati. Tutti avevano e hanno una vita in quel campo ma quella che avevano prima era vita quella che hanno oggi è una finta libertà che spacciamo per accoglienza. Ho visto la felpa di Spiderman ma ero in gruppo e non potevo allontanarmi da solo e dopo aver chiesto più volte di voler fotografare quel bimbo con quella felpa sono corso via da solo. Era con la sorellina che aveva un gattino tra le braccia sotto la pioggia, sembra tutto finto ma non lo è stato e ho anche la foto della sorellina con il gattino. Nel frattempo una famiglia con un bimbo di appena un anno ha aperto la porta del loro container e mi ha chiesto se potessi scattare una foto instantanea da lasciare a loro perché quella era la prima foto stampata di quel bambino e io ho avuto l’onore di scattarla, ho anche questa foto. Quella felpa di Spiderman per me era più di una felpa, era un supereroe in quell’ammasso di lamiere e fango rosso o forse
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Ci scanniamo l’un l’altro intere cronache su delle stronzate mascherandole da opinioni, usando i social media come surrogato dell’intimità . Non è una novità , sappiamo perché lo facciamo; perché vogliamo essere sedati, perché fa molto male non fare finta, perché siamo dei codardi!
#leica #leicasl2s
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Achille che piange la morte di Patroclo.
Achille desiderava che tutti i Greci morissero, così che lui e Patroclo potessero prendere Troia.
Quando si menziona nell’Iliade, Patroclo viene caratterizzato dalla sua empatia.
Prese il posto di Achille sul campo di battaglia; é morto per lui indossando la sua armatura.
La guerra e la conquista di tutto era solo un ostacolo tra l’amore di Patroclo verso Achille. Quanti indossano l’armatura di qualcun altro e combattono una guerra non loro solo per stare insieme. Per qualcosa in più. Ma sopratutto, quanti poi piangono su quell’armatura capendo realmente quale sia stato il reale sacrificio fatto
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